venerdì 30 novembre 2007

... guai ...

I GUAI SONO COME I FOGLI DI CARTA IGIENICA: NE PRENDI UNO, NE VENGONO DIECI.

lunedì 26 novembre 2007

1979

"Heart Of Glass"
Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind
In between
What I find is pleasing and I'm feeling fine
Love is so confusing there's no peace of mind
If I fear I'm losing you it's just no good
You teasing like you do
Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind
Lost inside
Adorable illusion and I cannot hide
I'm the one you're using, please don't push me aside
We could've made it cruising, yeah
Yeah, riding high on love's true bluish light
Once I had a love and it was a gas
Soon turned out I had a heart of glass
Soon turned out as a pain in the ass
Seemed like the real thing only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
"Cuore Di Vetro"
Una volta avevo un amore... ed esso era come un gas
subito si capì, aveva un cuore di vetro
sembrava che fosse l'unica cosa vera, non restava che scoprirla
ma per troppa diffidenza l'amore finì
Una volta avevo un amore... ed esso era divino
subito si capì che io stavo perdendo la testa
sembrava che fosse l'unica cosa vera, ma io ero così cieco
e per troppa diffidenza l'amore finì
Sono troppo coinvolto, e ciò che sento è piacere e sto bene,
l'amore ti confonde così tanto da non dar pace alla mente
e se ho paura di perderti
non è un bene se ti comporti come fai tu
Una volta avevo un amore... ed esso era come un gas
subito si capì, aveva un cuore di vetro
sembrava che fosse l'unica cosa vera, non restava che scoprirla
ma per troppa diffidenza l'amore finì
Perso in questa adorabile illusione non posso nascondermi
sono quello che tu stai usando, per favore non mettermi da parte
noi possiamo far andare bene le cose
sì, cavalcare l'amore è la vera luce del paradiso
Sono troppo coinvolto, e ciò che sento è piacere e sto bene,
l'amore ti confonde così tanto da non dar pace alla mente
e se ho paura di perderti
non è un bene se ti comporti come fai tu

MODS

giovedì 22 novembre 2007

AMICI

Anna - FILIPPO - Stefano - ENEA
KARATE
Il Karate (letteralmente “mano vuota” anche se un tempo si chiamava “mano cinese”) il 2 luglio 1994 entra ufficialmente a far parte della Federazione (che dal 1995 assume perciò la denominazione di FILPJK, cioè Federazione Italiana Lotta, Pesi, Judo e Karate), ma come disciplina associata agiva da tempo nell’ambito federale, con i primi contatti risalenti addirittura agli anni ’60. Il Karate sportivo, ormai praticato in tutto il mondo, attende ancora la sua introduzione nel programma dei Giochi Olimpici.
Pur essendo antichissima arte marziale di origine cinese (là si chiamava chuan-fa) ha una precisa data di nascita che viene indicata agli inizi degli anni ’20. Così come ha un suo padre fondatore, Gichin Funakoshi, nato nel 1868 a Shuri, cultore delle arti di combattimento, abile calligrafo, uomo di cultura ed insegnante in una scuola elementare. Elaborò una sua forma di “tode” (che significa “mano cinese” ed era forma di autodifesa) che venne apprezzata addirittura dal futuro Imperatore Hirohito che la conobbe nel 1921 durante una sua visita al castello di Shuri.
Passo dopo passo il Karate venne sempre più apprezzato tanto che nel 1931 fu riconosciuto dal Butokukai, l’organizzazione imperiale per l’educazione della gioventù. In Italia il Karate incominciò ad avere una certa diffusione negli anni ’60: in quel periodo si ebbero le prime associazioni a Roma (AIKI), a Firenze (FIK) ed a Milano (AIK). Fra i promotori da segnalare il maestro giapponese Hiroshi Shirai e gli italiani Malatesti, Basile, Parisi e Falconi.
Nel maggio del 1966, in occasione dei primi campionati europei, l’Italia partecipò con una squadra mista formata da atleti della AIKI e della FIK e si classificò al terzo posto; nel luglio dello stesso anno AIKI e FIK si fusero dando vita alla Federazione Italiana Karate, con Augusto Ceracchini Presidente dal 29 gennaio 1967; lo stesso Ceracchini il 10 maggio 1969 venne eletto alla Presidenza della Unione Internazionale di Karate.
Il combattimento di Karate sportivo ripropone, a mani nude, l’antico duello che i samurai effettuavano con la spada. I contendenti debbono piazzare un colpo risolutivo, teoricamente mortale. I colpi sono portati alle parti più vulnerabili del corpo con quelle armi naturali che sono i pugni ed i calci: ma il colpo deve essere fermato prima che colpisca il bersaglio. Le competizioni si differenziano fra Kumite (combattimento) e Kata (forme). “La competizione di Kumite – sottolinea il Direttore Tecnico Nazionale Pier Luigi Aschieri – si configura come un combattimento libero fra due avversari vincolati a non nuocersi. Ciò avviene attraverso il controllo di colpi (inibizione cinetica) che trasferisce l’azione-attacco dal piano reale a quello simbolico… Si tratta di un combattimento rituale dove i due avversari si confrontano per ottenere la vittoria, nell’ambito disegnato dalle regole e sulla base di capacità ed abilità psicofisiche”. Considerando che le azioni debbono esprimere reali quantità di energia cinetica, comunque controllata prima del contatto, il problema dell’atleta è quello di realizzare una situazione che sintetizzi realtà (potenza) e simbolicità (controllo).
Si tratta comunque di uno sport in cui la vittoria premia non la “superiorità oggettiva” (come il KO del pugilato) ma la “superiorità tecnica”. Il Karate è sport agonistico per eccellenza e richiede quindi ai suoi praticanti piena maturità psico-fisica e tecnica. Si giungerà all’agonismo solo dopo essersi sottoposti ad una preparazione intensiva e continua; dopo aver assimilato una tecnica che consenta di dirigere colpi esplosivi ma controllati di pugno e di calcio; dopo aver acquisito ottima condizione atletica e maturità sul piano fisico, psichico e morale (Luridiana-Falsoni) Per la ricchezza del suo contenuto motorio, il Karate ha i requisiti indicati nel considetto VARF, il possesso cioè di velocità, agilità, resistenza e forza.
Ai fini formativi, diretti a sviluppare le qualità del carattere, il Karate può dare in tempi brevi sensibili miglioramenti. La costante frequenza del “dojo” esalta attenzione, volontà, tenacia, spirito di sacrificio, autocontrollo, fiducia in se stessi, animo virile ed autosufficienza contribuendo a sviluppare la lealtà, il coraggio, il senso di disciplina e di responsabilità, la socievolezza (Enrile). Si tratta perciò di attività consigliata ai giovani, alle donne ed agli uomini, anche alle persone anziane.
La FIJLKAM prevede la possibilità di seguire i karateka sin dalla più giovane età. Sia in campo femminile che maschile i “preagonisti” vanno dal quinto al dodicesimo anno di età, suddivisi nelle categorie bambini, ragazzi ed esordienti “A”; gli “agonisti” prevedono gli esordienti “B” (13 e 14 anni); i cadetti (15-16-17 anni); gli juniores (18-19-20 anni) ; i seniores (dai 21 ai 35 anni) ed i master da 36 a 50 anni. Le categorie di peso, nella categoria seniores, sono per le donne di kg 50; 55; 60; 65 ed oltre 65; per gli uomini kg 60; 65; 70; 75; 80; 85 ed oltre 85.
Il Karate italiano si è sempre comportato da protagonista assoluto in campo internazionale. Anche se ai fini statistici nel medagliere federale si è tenuto conto solo dei risultati conseguiti dal 1995, anno in cui il Karate divenne Settore della Federazione, non si possono certo ignorare i tre titoli mondiali vinti da Giovanni Ricciardi nel 1980, da Gian Luca Guazzaroni nel 1988 e da Davide Benetello nel 1994. A seguire l’elenco degli altri vincitori di manifestazioni internazionali, ricordando che il Karate non è stato ancora incluso nel programma olimpico.
I VINCITORI DI TITOLI
WORLD GAMES - Chiara Stella Bux 1997; Claudio Della Rocca 1997; Salvatore Loria 1997; Salvatore Loria 2001; Gennaro Talarico 2001; Michele Giuliani 2005; Giuseppe Di Domenico 2005;
CAMPIONATI MONDIALI - Giovanni Ricciardi 1980; Gian Luca Guazzaroni 1988; Davide Benetello 1994; Giuseppe Di Domenico 2002; Luca Valdesi 2004 (2) e 2006 (2); Vincenzo Figuccio 2004 e 2006; Lucio Maurino 2004 e 2006; Sara Battaglia 2006; Stefano Maniscalco 2006; Luigi Busà 2006;
CAMPIONATI EUROPEI Davide Benetello 1995, 2000; Massimiliano Oggianu 1995; Michela Nanni 1995; Salvatore Loria 1997, 1998; Roberta Minet 1997, 1998; Roberta Sodero 1997, 1998, 1999, 2000; Gennaro Talarico 1998,1999, 2001; Chiara Stella Bux 1999; Luca Valdesi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006; Giuseppe Di Domenico 2002; kata a squadre maschile (Vincenzo Figuccio, Lucio Maurino, Luca Valdesi) 2003, 2004, 2005; Stefano Maniscalco 2004 e 2006; Francesco Ortu 2005;
GIOCHI DEL MEDITERRANEO Michela Nanni 1997, Roberta Sodero 1997; Chiara Stella Bux 1997; Zaira Sottanelli 1997; Gennaro Talarico 1997; Davide Benetello 1997; Selene Guglielmi 2005; Ciro Massa 2005; Stefano Maniscalco (due ori) 2005.

I 18 Principi del Dalai Lama per il nuovo millenio

1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.

2) Quando perdi, non perdere la lezione.

3) Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.

4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.

5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.

6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.

7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.

8) Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.

9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.

10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.

11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una

seconda volta.

12) Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.

13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.

14) Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.

15) Sii gentile con la Terra.

16) Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.

17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.

18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

mercoledì 14 novembre 2007

Sono una creatura

SONO UNA CREATURA
da L'ALLEGRIA - IL PORTO SEPOLTO
Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente disanimata
Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo

La descrizione di un attimo

La descrizione di un attimo
le convinzioni che cambiano
e crolla la fortezza del mio debole per te
anche se non sei più sola perché sola non sai stare
e credi che dividersi la vita sia normale
ma la mia memoria scivola
mi ricordo limpida la trasmissione dei pensieri
la sensazione che in un attimo
qualunque cosa pensassimo poteva succedere.
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo adesso
dopo quasi cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima.
Mi hanno detto dei tuoi viaggi
mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza
ma io so che sei normale
mi chiedi di parlare adesso
perché i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere.
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivedremo presto
fra almeno altri cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima perché
come sempre sei la descrizione di un attimo.

THORN IN MY PRIDE - the black crowes

Thorn In My Pride (una spina nel mio orgoglio)

Svegliami quando è l'alba Mostrami come splende il sole Parlami dei tuoi mal di cuore Chi può essere così prepotente? Sogni di toccarmi? E sorridi giù nel profondo O potresti solo uccidermi? Qualche volta è difficile decidersi.
I miei angeli, i miei demoni, la spina nel mio orgoglio. Stai cercando illuminazione Versi su di me i tuoi segreti Poi mi dici con un sospiro Di cose che non saranno mai Mi senti respirare? Ti fa venire voglia di gridare? Hai mai fatto un brutto sogno? Qualche volta la vita è oscena.
I miei angeli, i miei demoni, la spina nel mio orgoglio. Amore proteggimi con il tuo sonno Lascia che la luce del tuo amore risplenda Amore proteggimi con un bel sogno Lascia che la luce del tuo amore risplenda

giovedì 8 novembre 2007

1984

Era una fresca limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una. Winston Smith, col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lento fra i battenti di vetro dell'ingresso agli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui.L'ingresso rimandava odore di cavoli bolliti e di vecchi tappeti sfilacciati. Nel fondo, un cartellone a colori, troppo grande per essere affisso all'interno, era stato inchiodato al muro. Rappresentava una faccia enorme, più larga d'un metro: la faccia d'un uomo di circa quarantacinque anni, con grossi baffi neri e lineamenti rudi ma non sgradevoli...

mercoledì 7 novembre 2007

GABBA GABBA HEY

... but it's not my place oh-no no it's not my
Place no no no it's my-not my-not my place
In the 9 to 5 world and it's not my place
In the 9 to 5 world ...