Augusto
Valle, giovane industriale lombardo, ama a tal punto la natura da
dialogare con gli uccelli; da non volere, nella sua vecchia fabbrica
di bottoni, sostituire la madreperla con la plastica; da opporsi alla
vendita del parco adiacente alla sua piccola industria, che pur gli
frutterebbe milioni. Un giorno una delle sue operaie, Palmira, gli
offre il proprio bel corpo e Augusto si lascia accalappiare, la sposa
e ne ha un figlio. Sobillata dal ragioniere della ditta, però,
Palmira, che ha sogni di grandezza, vuole per sé non solo il parco
(da lottizzare), ma l'intero patrimonio di Augusto: per cui, sedotti
il sindaco e un assessore, riesce a fare internare il marito in
manicomio. Nella clinica, Augusto trova l'anima gemella, la dolce
Serafina, figlia di un mercante d'armi, ricoverata dal padre perché
lei lo contesta. Pur di riavere la libertà, e di poterne godere
insieme, i due giovani rinunciano ad ogni loro diritto, per ritirarsi
con il bimbo e un'anziana dipendente della ditta, a vivere in
campagna.
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