martedì 20 agosto 2013

Un Ragazzo di Nome Sue (A Boy Named Sue)

 Mio papà se ne andò da casa quando avevo tre anni
E non lasciò molto a mamma e me
Solo questa vecchia chitarra e una bottiglia vuota di liquore.
Ora, non lo biasimo perché scappò e si nascose
Ma la cosa più meschina che avesse mai fatto
Fu prima di andarsene, arrivò e mi chiamò Sue
Bene, deve aver pensato che fosse un bello scherzo
E fece fare un sacco di risate a un bel pò di gente
Capii che ci avrei dovuto combattere per tutta la vita.
Qualche ragazza avrebbe riso e io sarei arrossito
E qualche tizio avrebbe riso e io gli avrei rotto la testa
Vi dico, la vita non è facile per un ragazzo di nome Sue
Beh, crebbi in fretta e crebbi cattivo
Il mio pugno divenne duro e io mi feci furbo
Girovagavo da città a città per nascondere la mia vergogna
Ma feci un voto alla luna e alle stelle
Che avrei cercato nelle bettole e nei bar
E avrei ucciso quell’uomo che mi diede quel nome orribile.
Beh, fu a Gatlinburg alla metà di luglio
Ero appena arrivato in città e la mia gola era secca
Pensai che avrei dovuto fermarmi e bere qualcosa
In un vecchio saloon su una strada fangosa
Lì a un tavolo, distribuendo le carte
Sedeva il lurido, cane rognoso che mi chiamò Sue
Beh, sapevo che quel serpente era il mio dolce papà
Da una foto logora che mia madre aveva
E conoscevo quella cicatrice sulla sua guancia e il suo occhio malvagio.
Lui era grande e curvo e con i capelli grigi e vecchio
E io lo guardai e il mio sangue si gelò
Ed io dissi: Il mio nome è Sue! Piacere, come stai!
Adesso morirai!
Beh, lo colpii forte proprio in mezzo agli occhi
E lui cadde giù, ma con mia sorpresa
Tirò fuori un coltello e mi tagliò un pezzo di orecchio.
Ma gli spaccai una sedia dritta sui denti
E sfondammo un muro finendo sulla strada
Calciando e scavando nel fango e il sangue e la birra.
Vi dico, ho combattuto uomini più duri
Ma non riesco davvero a ricordare quando
Lui scalciava come un mulo e io mordevo come un coccodrillo
L’ho sentito ridere e poi l’ho sentito bestemmiare
Cercò di prendere la sua pistola e io estrassi la mia per primo
Se ne stava fermo lì a guardarmi e lo vidi sorridere.
E disse: Figlio, la vita è dura
E se un uomo vuole sfangarsela, deve essere forte
Sapevo che non sarei stato lì ad aiutarti a lungo.
Così ti diedi quel nome e dissi addio
Sapevo che avresti dovuto essere forte o morire
Ed è stato il nome che ti ha aiutato a essere forte
Disse: Ora hai combattuto alla grande
E so che mi odi, ed hai il diritto
Di uccidermi adesso, e non ti biasimerei se lo facessi
Ma dovresti ringraziarmi, prima che io muoia
Per la ghiaia nelle tue budella e lo sputo nell’occhio
Perché io sono il figlio di mignotta che ti chiamò Sue
Mi sentii tutto impietrito e gettai la pistola
E lo chiamai padre mio e lui mi chiamò figlio mio
E mi allontanai con un diverso punto di vista.
E penso a lui, da quel momento
Ogni volta che ci provo ed ogni volta che ce la faccio
E se mai avrò un figlio, penso che lo chiamerò
Bill o Gorge! Qualunque cosa tranne Sue! Odio ancora quel nome!

Nessun commento: