La Via del samurai va cercata nella morte.
Si mediti quotidianamente sulla sua ineluttabilità.
Ogni giorno, quando nulla turba la nostra mente e il nostro corpo, dobbiamo immaginare con tranquillità la nostra fine: trafitti da frecce, proiettili e lance, toccati dalla spada, inghiottiti da onde impetuose, divorati dalle fiamme in un incendio immenso, folgorati dal fulmine, travolti dal terrremoto, precipitati in un abisso senza fine, vittime della malattia o di una morte improvvisa.
Dobbiamo iniziare la giornata pensando alla morte.
Come diceva un anziano: "Quando lasci la tua casa, entri nel regno dei morti; quando varchi il tuo cancello, vai incontro al nemico".
Questa massima non raccomanda la prudenza, ma la ferma risoluzione a morire.
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