Duemila anni sono passati dalle lontane visioni di sogno che avevano spinto Leto nel deserto, verso quel destino che suo padre aveva rifiutato: indossare la terribile pelle di trota della sabbia per ottenere il dominio su tutto l'universo - compreso il preziosissimo melange - e l'immortalità. Leto II è ormai signore assoluto della galassia, venerato come Imperatore-Dio, e ha ulteriormente sviluppato e affinato facoltà che erano già dei suoi antenati: scrutare nell'animo degli uomini e cogliere l'essenza della verità negli eventi. Ma questi enormi poteri hanno privato la sua esistenza di ogni emozione, tanto che la capacità di vedere nel futuro si è trasformata per lui in noia, "sacra noia", e qualsiasi avvenimento imprevisto, per quanto sgradevole, può diventare un piacevole diversivo. Tiranno stanco di pianure verdeggianti, ha accentrato nelle sue mani tutto il potere, trasformando lo Stato in arida burocrazia e la religione nel culto della sua personalità. Ma l'onnipotenza ha un prezzo molto alto: l'inevitabile perdita di umanità e un'ineluttabile, orrenda trasformazione fisica. La parte mutata di lui che vive sottoterra è la sola cosa che sfugge al suo controllo e alla sua ragione... Il quarto libro dell'epico ciclo di Dune.
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