lunedì 11 gennaio 2016

... from Station to Station ...

Cosa dire?

Ebbi la fortuna di conoscerti nel lontano 1976, avevo poco più di dodici anni, ricordo come fosse ora l'emozione provata nell'acquistare “Station to Station” in quel negozio della mia città oramai chiuso da tanti anni. Spesi tutti i miei risparmi, ricordo il momento in cui il proprietario mise l'album nel sacchetto e rammento persino il tragitto fatto a piedi per tornare a casa con quel prezioso oggetto nelle mie mani. 
Lo ascoltai subito, da quel momento si spalancò un mondo e la mia vita fu segnata. Fu un punto di partenza, imparai a conoscere le tue cose passate, iniziai a seguire il tuo presente, ad attendere con trepidazione ogni tuo nuovo lavoro a sorprendermi ed emozionarmi ogni volta. 
Non lo sai ma abbiamo anche respirato la stessa aria qualche volta, a pochi metri di distanza. Ti confesso che talvolta mi hai deluso ma sono cose che capitano tra amici e fratelli. Ci si allontana ma si rimane sempre vicini.

Tu e il poeta newyorchese siete stati fondamentali, mi avete dato molto e insegnato tanto della vita. L'ho sempre pensato e se sono come sono, la responsabilità è anche vostra...

Inizieranno a scorrere fiumi di parole, non le ascolterò, perdonami, odio profondamente questi momenti di celebrazione.

Sappiamo che non te ne sei andato, le tue tracce sono scolpite nel cuore e nell'anima di milioni di persone come me, tanti altri impareranno a scoprirti.

Amo a modo mio la musica, amo altri artisti e i generi più disparati ma non passa giorno che non mi capiti di riascoltarti, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo, restando ogni volta compiaciuto, emozionato e stupito dalla tua classe, dalla tua grandezza, dal tuo essere al di là del tempo.

Non possiedo purtroppo il dono della scrittura, accetta comunque queste quattro parole che ti dovevo, la vita prosegue, accetta il mio sincero grazie!
 

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