giovedì 7 giugno 2012

RAY BRADBURY














(unita.it)

Ray Bradbury non scriverà più
Firmò il profetico "Fahrenheit"


E' morto a Los Angeles a quasi 92 anni lo scrittore nordamericano Ray Bradbury. Suoi libri epocali come le "Cronache marziane" e il profetico "Fahrenheit 451": è la temperatura a cui bruciano la carta e racconta di un mondo che combatte libertà di pensiero e cultura e dove i sovversivi imparano a memoria i testi fondamentali, da Shakespeare a Dante, per tramandarli. Un titolo e una narrazione che ha affascinato - e fatto pensare - milioni di personel. E ha gettato semi fecondi. Nel 1966 Truffaut da questo romanzo trasse un film molto bello, cogliendo perfettamente lo spirito di ribellione che stava maturando in occidente. Da noi, in Italia, Radiotre Rai ha chiamato "Fahrenheit" una sua trasmissione pomeridiana, eccellente e amata, ormai pluriennale su libri e cultura. E dopo l'attentato alle Torri Gemelle del 2001 Michael Moore titolo "Fahrenheit 9/11" il suo documentario che svelava magagne e menzogne dell'amministrazione Bush.
Figlio di un operaio e di una casalinga di origini svedesi, dell'Illinois, nato nella cittadina di Waukegan il 22 agosto 1922, a causa della Grande Depressione nel 1934 si trasferì in California come molti altri concittadini. Nel 1950 pubblicò la raccolta di racconti "Cronache marziane": ambientate nel pianeta rosso, parlavano del loro tempo e hanno contribuito in modo decisivo a fare della fantascienza un genere non solo molto seguito ma anche un genere letterario apprezzato da molti, anche se - a lungo - non dall'accademia ufficiale.
Risale invece al 1953 "Fahrenheit 451", un romanzo breve che parla di libertà, di sovversivi nascosti in una foresta che leggono libri che le autorità vogliono bruciare affidando il lavoro ai pompieri. Con una trama che da un lato rimanda ai roghi nazisti, dall'altro risentiva del clima di caccia alle streghe del maccartismo americano, vede un pompiere conoscere e innamorarsi di una ribelle e allora gli si apre un altro universo.
Sceneggiatore di cinema, scrisse la sceneggiatura per una pellicola che ha fatto storia: il "Moby Dick" di John Huston. Grande narratore e magistrale autore di racconti, firmò il romanzo "I sing the body electric" che nei primi anni 70 ispirò uno dei dischi capolavoro del gruppo jazz rock dei Weather Report: a riprova di quanto Bradbury sia stato di ispirazione per forme d'espressione allora considerate eterodosse e oggi tranquillamente accettate anche dalla cultura "mainstream".
Autore di libri per bambini come il libro 'Accendi la notte', scritto nel 1955 ma pubblicato in Italia solo l'anno scorso, di romanzi come 'Il piccolo assassino', 'Morte a Venice', 'Viaggiatore del tempo', 'Il grande mondo laggiù e la raccolta 'Omicidi di annata', la sua vena non si era mai esaurita. Nonostante l'età e un infarto del 1999 lasciando segni tangibili sul suo fisico ormai costretto alla sedia a rotelle, Bradbury ha continuato a scrivere fino alla fine brevi racconti (ne ha firmati più di cinquecento), aiutato dalla figlia che li batteva al computer.

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