giovedì 29 ottobre 2009

Paul Muad'Dib

Si narra che un giorno Muad'Dib, nel vedere un'erbaccia che si sforzava di crescere tra due pietre, abbia gettato via una delle pietre. Più tardi, quando la stessa erbaccia fu fiorita, Muad'Dib la schiacciò con la pietra rimasta. “Questo era il suo destino” spiegò.

I Commentari

martedì 27 ottobre 2009

non molto lontano da qui

Amore mio,

non sempre tutto volge per il verso giusto:

ma non è soltanto a causa del maltempo

se il raccolto è andato perso.

Ed è buffo come a volte il tempo scorra

meglio del previsto: un panico incombente

ci costringe ad addomesticare

un fervido sorriso, un benessere improvviso.

E’ forse una remota speranza la felicità?

Godersi il sole in dicembre,

non molto lontano da qui nevica.

Non molto lontano da qui la gente escogita affannose corse

in preda all’ansia di tornare al punto di partenza, e dimentica

il peso della posta in gioco,

e il come e il quando mentre fuori piove.

Amore mio, non è una colpa il non saper gestire la gioia

e il fatto di trovarsi a proprio agio

nel dolore e nella rassegnazione.

Ed è innaturale come a volte ci forziamo di ignorare

il gemito costante delle nostre reali inclinazioni

il margine di errore di un’incessante sottrazione.

E’ forse una remota speranza la felicità?

Godersi il sole in dicembre,

non molto lontano da qui nevica.

Non molto lontano da qui la gente

ostenta oscure stravaganze

in preda all’ansia di stupire,

indossa le sue maschere

e dimentica quella del coraggio

nel momento del rilancio.

Non molto lontano da qui nevica.

Non molto lontano da qui nevica.

fuori per il weekend

Credo che farò fagotto e mi comprerò un pick up

Lo porterò a Los Angeles

Mi troverò un posto tutto mio e cercherò di sistemarlo

E iniziare un giorno nuovo

La donna a cui penso tutto sommato mi amava

Ma oggi sono così giù

Lei è così bella, ce l'ho sempre in mente

La sento chiamare

Guarda il ragazzo solo

Che esce nel weekend

Per cercare di farlo fruttare

Non riesce a gioire

Cerca di parlare e

Non riesce neppure a cominciare

Da lei ci sono quadri sulle pareti che attirano il mio sguardo

Dal suo grande letto d'ottone

Ora corro giù per strada cercando di essere presente

Da qualche parte in quella testa

La donna a cui penso tutto sommato mi amava

Ma oggi sono così giù

Lei è così bella, ce l'ho sempre in mente

La sento chiamare

Guarda il ragazzo solo

Che esce nel weekend

Per cercare di farlo fruttare

Non riesce a gioire

Cerca di parlare e

Non riesce neppure a cominciare

lunedì 26 ottobre 2009

Up

Carl Fredricksen è un anziano signore (che in passato aveva fatto il venditore di palloncini) che per tutta la vita ha sognato di girare il mondo, ma ha dovuto scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana come le bollette e gli acciacchi dell'età.

Quando ormai a 78 anni la vita sembra non offrirgli più tempo per realizzare il sogno di un viaggio avventuroso come voleva sua moglie Ellie, di cui è ancora teneramente innamorato, lui ha la brillante idea per sfuggire al ricovero in una casa di riposo, di far volare la sua casa grazie ai palloncini avanzati. In volo bussa alla sua porta Russell, uno scout di 8 anni rimasto sulla casa per avere il distintivo di "accompagnatore di vecchietto", l'ultimo che gli manca per avere il medagliere completo. Sarà con lui che Carl Fredricksen intraprenderà il viaggio dei suoi sogni in Sudamerica, dove arriverà dopo una lunga tempesta. Là incontrano Kevin, un incrocio tra uno struzzo e un pavone di dimensioni enormi e Dug, un cane dotato di un collare telepatico che gli consente di parlare.

Dug è un cane che decide un giorno di ribellarsi a Charles F. Muntz, esploratore malvagio, idolo di Carl Fredicksen quando era bambino, mandato in Sudamerica per trovare un uccello di una specie rarissima rintracciabile solo con il fiuto dei cani. È Muntz stesso ad attaccare a Dug il collare telepatico che consente di tramutare i pensieri in parole. Muntz cercherà di sfruttare Fredicksen e Russell. Nemici di Dug sono i cani Alpha, Beta e Gamma che cercano di ucciderlo. Alla fine lo scout torna a casa sua con Dug e divide con Carl il bottino conquistato dai nemici per via di un'ignota scommessa con F.Muntz. Così Carl, dopo aver realizzato il sogno suo e di sua moglie di avere una casa vicino alle Cascate Paradiso, può passare il suo tempo con Russel (lo scout) giocando con lui e vivendo ancora a lungo la straordinaria avventura che è la vita.

giovedì 22 ottobre 2009

this eye

One day you just get tired of crying

Runnin' can't escape the beating heart

One day you just get tired of dying

Living can't escape the beating march

But a higher bloom unveils

In a low down dirty day

And all that dreams entail

Come and take your suffering away

This eye looks with love

This eye looks with judgment

Free me take the sight out of this eye

One night the howlin' dog sings a lullaby

Drift you onto peaceful memories

One night the howlin' dog cries out lonely life

Break you like the light between the trees

And they say sacrifice

Is letting sweet love go

Never build a dam(n)

Wall to stop the flow

This eye looks with love

This eye looks with judgment

Free me take the sight out of this eye

All I can hope for is a light to see

When I search in the dark for my soul

And when my soul comes to rescue me

I rest my resistance fall piece by piece into peace

And slip like the water back into the sea

This eye looks with love

This eye looks with judgment

Free me take the sight out of this eye

Free me take the sight out of this eye

martedì 20 ottobre 2009

PUNISHER - war zone

« Delle volte me la prendo addirittura con Dio... »

(Frank Castle/Punisher)

lunedì 19 ottobre 2009

she

She...

She screams in silence

A sullen riot penetrating through her mind

Waiting for a sign

To smash the silence with the brick of self-control

Are you locked up in a world

That's been planned out for you?

Are you feeling like a social tool without a use?

Scream at me until my ears bleed

I'm taking heed just for you

She...

She's figured out

All her doubts were someone else's point of view

Waking up this time

To smash the silence with the brick of self-control

EHHHHHH,AHHHHHHHHHH!!!

giovedì 15 ottobre 2009

touch me

(surfers nightmare)

C'mon, c'mon, c'mon, c'mon now

Touch me, babe

Can't you see that I am not afraid?

What was that promise that you made?

Why won't you tell me what she said?

What was that promise that she made?

Now, I'm gonna love you

Till the heavens stop the rain

I'm gonna love you

Till the stars fall from the sky

For you and I

C'mon, c'mon, c'mon, c'mon now

Now touch me, baby

Can't you see that I am not afraid?

What was that promise that you made?

Why won't you tell me what she said?

What was that promise that she made?

I'm gonna love you

Till the heavens stop the rain

I'm gonna love you

Till the stars fall from the sky f

or you and I

I'm gonna love you

Till the heavens stop the rain

I'm gonna love you

Till the stars fall from the sky

For you and I

all blues

This record must have been made in heaven, ha detto Jimmy Cobb, il batterista della formazione che Davis mise insieme per questo lavoro. Non si sbagliava di molto, questa è cosa certa.

'Kind Of Blue' è considerato uno dei capolavori di Davis, ma anche pietra miliare del jazz in genere. Nel 1959 radunò un sestetto (più o meno lo stesso che lo accompagnava in quel periodo), per delle sessioni di registrazioni che sono entrate nella storia, sia per l’immediatezza dell’esecuzione (si è addirittura diffuso il mito della registrazione alla prima sessione di ogni brano… non fu esattamente così), sia per la tecnica, così rivoluzionaria da porsi come nuovo punto di partenza per tutto il jazz che venne poi. Per i neofiti ancora incompetenti del jazz come me, non cambierà molto sapere che Kind Of Blue inaugurò il jazz modale, il cui suono svincolava gli accordi dalle tonalità, preferendo procedere per scale modali. Basterà capire che questo nuovo metodo compositivo apriva la strada ad una marea di sfumature inedite, liberando così il suono dalle regole che fino a quel momento anche Davis aveva seguito: questo fu uno dei passaggi che rese Davis uno dei musicisti più influenti del XX secolo.

Tornando al disco, non serve la conoscenza di tante nozioni per accorgersi subito della bellezza dell’opera. Un sestetto guidato dalla tromba di Davis e il sax tenore di Coltrane, con Adderley al sax contralto, Evans al pianoforte, Chambers al contrabbasso e Cobb alla batteria, non poteva che creare una perla di musica e atmosfera, mai noiosa e mai uguale a sé stessa, sempre in bilico tra ritmi sincopati e melodie rilassanti. Apre "So What" (ottima la citazione che ne fa Erykah Badu in 'Baduizm'), forse l’emblema di tutta l’opera, e gli fanno seguito altre quattro tracce (più una sesta, "Flamenco Sketches (alternative take)", non presente nell’LP originale), che si susseguono senza alcuna interruzione concettuale, secondo un disegno evidentemente unitario. Dall’inizio alla fine gli strumenti e i ritornelli si alternano senza che all’ascoltatore sia concessa la possibilità di distaccarsi dall’atmosfera creata, sempre crescente fino alla chiusa romantica finale. Non c’è un attimo in cui l’ascoltatore non segua il ritmo con i movimenti delle dita e della testa, non c’è un attimo in cui si possa fare a meno di lasciarsi trasportare, o emozionare. Insomma, è proprio un gran bel suonare, è un gran bel disco, un gran bel jazz, anche per chi gli si accosta per la prima volta. Anzi, è un ottimo motivo per farlo.

Riccardo Ruspi (rocklab.it)

Long May You Run

Quante ne abbiamo passate

di cose insieme

Con bauli di ricordi

ancora a venire

Troveremo sempre qualcosa da fare

nei giorni tempestosi

Possa tu correre a lungo

Possa tu correre a lungo

Possa tu correre a lungo

Nonostante tutti questi cambiamenti

Col tuo cuore cromato che splende nel sole

Possa tu correre a lungo

Bene, io tornavo

a Blind River nel 1962

Quando io vi ho visto vivi

Ma noi mancammo il turno

su un lungo declino

Possa tu correre a lungo

Possa tu correre a lungo

Possa tu correre a lungo

Nonostante tutti questi cambiamenti

Col tuo cuore cromato che splende nel sole

Possa tu correre a lungo

Forse i Beach Boys

ti hanno ora

con quelle onde che cantano "Caroline No"

Correndo giù per

le deserte strade dell'oceano

per fare surf.

Possa tu correre a lungo

Possa tu correre a lungo

Nonostante tutti questi cambiamenti

Col tuo cuore cromato che splende nel sole

Possa tu correre a lungo

mercoledì 14 ottobre 2009

giorno per giorno

Tu che mi dai il profilo buono

tanto ti scappa tutto il resto

come fai presto a essere chi sei

a non cambiare

tu che ti giri sul tuo seno

mentre mi chiedi del futuro

e io ti rispondo solo quel che sai

cioè: "non si sa mai"

giorno per giorno

sempre ballando

non prendere mai questa vita

nè poco nè troppo sul serio

vento per vento

a favore oppure contro

cosa c'è di male in fondo

a vivere?

tu che mi dai il profilo buono

mentre fai finta d'incantarti

vuoi che ti guardi e io ti guarderò

ma dentro e fuori

eccoti il mio profilo buono

spero che sia un profilo onesto

ci sono troppe cose che non so

e che scoprirò

giorno per giorno

sempre ballando

non prendere mai questa vita

nè poco nè troppo sul serio

vento per vento

a favore oppure contro

cosa c'è di male in fondo

a vivere?

giorno per giorno

sempre saltando

il cielo non tiene

la terra decide che siamo pesanti

vento per vento

a favore oppure contro

cosa c'è di male in fondo

a vivere?

lunedì 12 ottobre 2009

Mario Venuti - "Una pallottola e un fiore"

Prima di chiudere la porta della sera

mi piace sdraiarmi, rassettare un pò i pensieri

prima di mettere sul tavolo la cena

mi piace godere

l'allegria di un vino rosso

succede sempre che proprio sul più bello

la vita è interrotta

dallo squillo di un telefono

Una pallottola e un fiore

una carezza che uccide

nel modo più stupido

non dare peso a parole

che sono macigni nel buio

non sai dove cadono

Una pallottola e un fiore

una lama nel burro

un dolore che sai riconoscere

e poi restare a guardare

un dettaglio emotivo

da ogni angolazione possibile

Prima di mettere la testa sul cuscino

mi piace perdermi tra le pagine di un libro

succede sempre quando

sto prendendo sonno

che arriva un pensiero nero

a rovinare tutto

Un respiro profondo

è il solo modo per difendermi

dal rumore di fondo

che mi tormenta l'anima.

edward hopper

In arrivo in Italia una mostra delle opere di Edward Hopper, pittore caposcuola del realismo americano, famoso per i suoi ritratti della solitudine e della vita americana contemporanea. Il primo appuntamento italiano sara' a Palazzo Reale di Milano, dove la mostra sara' allestita dal 15 ottobre al 31 gennaio 2010. Oltre 170 opere tra oli, acquerelli e disegni provenienti dai maggiori musei degli Stati Uniti, e principalmente dal Whitney Museum of American Art, cui la vedova del pittore ha lasciato circa 2.500 lavori. Proprio grazie alla collaborazione con il famoso istituto museale di New York, il comune di Milano, la Fondazione Roma, la Fondation Hermitage di Losanna e la societa' Arthemisia hanno potuto mettere a punto la rassegna, che e' stata curata proprio da Carter Foster, conservatore del Whitney Museum. (corriere.it)

mercoledì 7 ottobre 2009

LAV

martedì 6 ottobre 2009

strange currencies

(edward hopper - new york movie)

Non so perchè mi sembri insignificante

quando ti parlo al telefono.

E non so cosa conti per me,

ma voglio eccitarti, tirarti su, cercare di capirti,

voglio tenerti vicino a me.

Queste parole, "sarai mia"

queste parole, "sarai mia", in tutti i momenti.

Pazzo potrebbe essere il mio secondo nome

ma sarei ancora più sciocco se non dicessi

che farò tutto quello che serve,

telefonarti, farti scendere, segnare il tuo nome, amore segreto,

metterlo in rima, accoglierti, e farti mia.

Queste parole, "sarai mia"

queste parole, "sarai mia" per tutto il tempo, oh

Sono inciampato e caduto. Sì, sono caduto.

Quello che voglio provare, lo voglio provare adesso

Tu sai che l'amore arriva con strane vie

ed ecco il mio appello:

ho bisogno di una possibilità, una seconda possibilità, una terza, una quarta,

una parola, un segno, un cenno del capo, un lieve respiro

soltanto per illudermi, per trattenermi, per renderlo reale, reale

Queste parole, "sarai mia"

queste parole, "sarai mia", in ogni istante, oh

Queste parole, "sarai mia"

Queste parole, mi perseguitano, mi inseguono,

afferrano la mia gola, mi fanno pregare,

mi fanno dire,

l'amore è imprigionato, oh

what a wonderful world

I see trees of green, red roses too

I see them bloom for me and you

And I think to myself, what a wonderful world

I see skies of blue and clouds of white

The bright blessed day, the dark sacred night

And I think to myself, what a wonderful world

The colours of the rainbow, so pretty in the sky

Are also on the faces of people going by

I see friends shakin' hands, sayin' How do you do?

They're really saying I love you

I hear babies cryin', I watch them grow

They'll learn much more than I'll ever know

And I think to myself, what a wonderful world

Yes, I think to myself, what a wonderful world

Oh yeah

gabbie vuote

(corriere.it)

ROMA - Tom Regan, è uno dei maggiori teorici del movimento animalista mondiale. Cinque anni fa il suo libro-denuncia «Gabbie vuote» ha segnato un cambiamento nella sensibilità e nella cultura occidentale verso gli animali. Oggi il saggio (divenuto un vero e proprio cult) torna in una nuova edizione curata da Sonda con una prefazione di Jeffrey Moussaieff Masson e un interessante profilo filosofico dell’autore di Barbara Mori, docente della prima cattedra di Bioetica animale all’università di Padova. «In circa 40 anni di lavoro ho scritto migliaia di pagine sui diritti degli animali, in particolare rivolte al mondo accademico – spiega Regan, in questi giorni in Italia - . Questo libro è diverso perchè è rivolto a un pubblico generico. L’ha definito un “manuale di reclutamento” dei sostenitori dei diritti animali: pagine scritte con la speranza che i difensori dei diritti degli animali lo regalassero ad amici, parenti, colleghi così che potessero capire le ragioni del nostro movimento». Dopo l’incontro con il pubblico della Capitale (in occasione del lancio della campagna Lav «Cambiamenù»), sarà al Palazzo Ducale di Genova per una Lectio Magistralis e mercoledì alla Casa della Cultura di Milano.

Questo libro di Tom Regan, definito da Jeffrey Masson come "la miglior introduzione al problema dei diritti animali che sia mai stata scritta", continua a influenzare la natura del dibattito sui diritti animali. Con uno stile semplice e allo stesso tempo elegante, Regan demolisce l'immagine negativa che i media danno dei difensori dei diritti animali, smaschera la retorica disonesta del "trattamento umano" sostenuta da chi sfrutta gli animali nei più svariati contesti e spiega come la legislazione attualmente vigente sia disegnata al fine di favorire la crudeltà istituzionalizzata. In questo modo, Regan invita il lettore a unirsi alla lotta a favore dei diritti animali, una persona alla volta, un passo alla volta. Uno scioccante libro-denuncia degli abusi subiti dagli animali scritto dal principale leader mondiale del movimento di Liberazione Animale.

venerdì 2 ottobre 2009

quattro ottobre

E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su' quali era quasi infinita moltitudine d' uccelli; di che santo Francesco si maravigliò e disse a' compagni: « Voi m' aspetterete qui nella via, e io andrò a predicare alle mie sirocchie uccelli ». E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch' erano in terra; e subitamente quelli ch' erano in su gli arbori se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che santo Francesco compiè di predicare, e poi anche non si partivano infino a tanto ch' egli diè loro la benedizione sua. E secondo che recitò poi frate Masseo a frate Jacopo da Massa, andando santo Francesco fra loro, toccandole colla cappa, nessuna perciò si movea. La sustanza della predica di santo Francesco fu questa: « Sirocchie mie uccelli, voi siete molto tenute a Dio vostro creatore, e sempre e in ogni luogo il dovete laudare, imperò che v' ha dato la libertà di volare in ogni luogo; anche v'ha dato ilvestimento duplicato e triplicato, appresso, perchè elli riserbò il seme di voi in nell' arca di Noè, acciò che la spezie vostra non venisse meno nel mondo, ancora gli siete tenute per lo elemento dell' aria che egli ha deputato a voi. Oltre a questo, voi non seminate e non mietete, e Iddio vi pasce e davvi li fiumi e le fonti per vostro bere, e davvi li monti e le valli per vostro refugio, e gli alberi alti per fare li vostri nidi. E con ciò sia cosa che voi non sappiate filare nè cucire, Iddio vi veste, voi e' vostri figliuoli. Onde molto v'ama il vostro Creatore, poi ch' egli vi dà tanti benefici; e però guardatevi, sirocchie mie, del peccato della ingratitudine, e sempre vi studiate di lodare Iddio ». Dicendo loro santo Francesco queste parole, tutti quanti quelli uccelli cominciarono ad aprire i becchi e distendere i colli e aprire l' alie e riverentemente inchinare li capi infino in terra, e con atti e con canti dimostrare che'l padre santo dava loro grandissimo diletto. E santo Francesco con loro insieme si rallegrava e dilettava, e maravigliavasi molto di tanta moltitudine d' uccelli e della loro bellissima varietà e della loro attenzione e famigliarità; per la qual cosa egli in loro divotamente lodava il Creatore. Finalmente compiuta la predicazione, santo Francesco fece loro il segno della Croce e diè loro licenza di partirsi e allora tutti quelli uccelli si levarono in aria con maravigliosi canti, e poi secondo la Croce ch' avea fatta loro santo Francesco si divisono in quattro parti; e l' una parte volò inverso l' oriente, e l' altra parte verso l' occidente, e l' altra parte verso lo meriggio, e la quarta verso l'aquilone, e ciascuna schiera n' andava cantando maravigliosi canti; in questo significando che come da santo Francesco gonfaloniere della Croce di Cristo era stato a loro predicato e sopra loro fatto il segno della Croce, secondo il quale egli si divisono in quattro parti del mondo; così la predicazione della Croce di Cristo rinnovata per santo Francesco si dovea per lui e per li suoi frati portare per tutto il mondo; li quali frati, a modo che gli uccelli, non possedendo nessuna cosa propria in questo mondo, alla sola provvidenza di Dio commettono la lor vita.